La Repubblica di Venezia
La Repubblica Veneta istituì nei 1464 il “Magistrato dei Provveditori sopra le legne e i boschi” attraverso il quale vennero emanate leggi che dichiaravano i boschi e i beni comunali inalienabili e indivisibili. Per tenere sotto controllo la realtà boschiva vennero redatti nel corso di alcuni secoli ad opera della Repubblica diversi Catasti dei boschi che interessarono anche il massiccio del Grappa, la zona del Monfenera, il bosco del Montello. Tra i più importanti ricordiamo il Catasto Surian del 1569, il Catastico Asolano del Giustiniani del 1568, e quello di Antonio Molin del 1672/73. L’attenzione ai boschi di castagni si mantiene costante lungo i secoli. Ce ne danno prova le fonti notarili che sedimentano lungo gli anni le denunce, i processi, le richieste e le suppliche degli uomini del Comune o del Vicinato per tutelare i castagni e il bosco in generale. Un esempio inedito lo abbiamo preso da un notaio di casa, Giuseppe Ghirlanda, che ha operato nel nostro territorio a cavallo fra ‘600 e ‘700. Gli uomini del vicinato, guidati dai rispettivi meriga si presentano dal notaio affinché scriva una lettera all’Avogador di Venezia sugli abusi che vengono compiuti nei boschi di castagni di Pederobba. Sono due gli oggetti della denuncia: innanzitutto si lamenta il taglio e lo sradicamento abusivo dei castagni per ricavarne legna, compromettendo così la produzione di castagne. In secondo luogo viene registrata la presenza di animali da pascolo fuori stagione o comunque non entro i tempi stabiliti dagli Statuti delle Regole.